Accertamento dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, procedimento penale a carico dell’imprenditore e definizione in sede amministrativa
A seguito di accesso ispettivo presso la sede operativa, nel giugno 2021 l’Ispettorato Nazionale del Lavoro contestava a una società vicentina la presunta violazione di disposizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: guasto al sistema di sicurezza di un macchinario; mancanza di impianto di aspirazione localizzata vicino all’area saldatura; insufficienti sistemi di protezione per taluni macchinari; mancato aggiornamento formativo del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
Viste le sanzioni penali previste dal d.lgs. 81/2008 (Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro), l’Ispettorato deferiva alla Procura della Repubblica l’amministratore unico della società.
A quel punto, con l’assistenza dei difensori e del consulente del lavoro, la società adottava un piano di interventi urgenti per il superamento delle criticità contestate, compresa la dismissione dei macchinari più obsoleti. Quindi, nell’agosto/settembre 2021, chiedeva e otteneva – vantaggiosamente – di definire l’accertamento col pagamento delle sanzioni amministrative, pari a un quarto del massimo dell’ammenda stabilita per ciascuna contravvenzione.
Dopo apposita verifica di ottemperanza, l’Ispettorato comunicava alla Procura la positiva definizione del procedimento in sede amministrativa.
Perciò nel marzo 2022 il Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta del Pubblico Ministero, archiviava il procedimento penale, senza altre conseguenze a carico dell’imprenditore.
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